Nel cuore di Riga, la capitale della Lettonia, un robot-chef rivoluziona il panorama della ristorazione al bistrot Roboeatz.
L’innovativo sistema è stato ideato da Konstantins Korcjomkins e Janis Poruks, proprietari della catena di fast food ‘Woki Toki’, con l’obiettivo ambizioso di trasformare il settore culinario.
Il Roboeatz si distingue quando un cliente effettua l’ordine di una pasta: il braccio robotico si attiva automaticamente, trasformandosi in un vero e proprio chef digitale.
In soli cinque minuti, il piatto è pronto per essere gustato, caldo e delizioso. Il locale, situato sotto un antico ponte di cemento, è concepito in modo che i clienti possano ammirare lo chef robotico in azione, offrendo uno spettacolo tecnologico mentre si sperimenta il futuro della ristorazione.
La crescente preferenza per il take-away, dovuta alla necessità del green pass per consumare al chiuso in Lettonia, rende il Roboeatz una scelta conveniente per molti. Iveta Ratinika, insegnante e consulente per l’istruzione, ha elogiato l’esperienza culinaria, suggerendo che l’introduzione di robot simili potrebbe migliorare il funzionamento delle mense scolastiche nei prossimi anni.
La sfida principale di Roboeatz è quella di cucinare in movimento. Progettato nel gennaio 2018, il robot-chef è il risultato della visione imprenditoriale di Korcjomkins e Poruks, che cercano di ottimizzare il settore riducendo i costi di manodopera. Tuttavia, assicurano che l’introduzione dei robot non porterà a un aumento della disoccupazione, ma piuttosto sostituirà lavori a bassa retribuzione che molte persone preferirebbero evitare.
Il trend della tecnologia robotica nei ristoranti ha guadagnato interesse negli ultimi anni, con iniziative come un ristorante parigino in cui i robot preparano pizze a un ritmo sorprendente. Negli Stati Uniti, la startup Chowbotics ha introdotto “Sally”, un robot che prepara insalate per distributori automatici. Inoltre, un’azienda britannica ha presentato una cucina completamente automatizzata a un prezzo considerevole.
Roboeatz, al di là della preparazione del cibo, mira a migliorare la sicurezza alimentare e ad eliminare i rischi di infezione nelle cucine affollate. I suoi creatori sostengono che il robot potrebbe realizzare centinaia di ricette, tenendo conto delle preferenze e delle allergie alimentari dei consumatori.
Mentre il braccio robotico è la parte meno problematica, secondo Korcjomkins, la vera sfida è progettare un’intera cucina attorno al robot, comprensiva di ingredienti, spezie e utensili di cottura.
I fondatori del progetto stimano che Roboeatz si ripagherà in due anni, riducendo significativamente i costi di manodopera associati agli impiegati di cucina. Affermano che, rispetto a un impiegato medio di cucina nell’Unione europea, il robot offre un risparmio notevole, senza necessità di assicurazione sanitaria, malattie o ferie.
Con piani di espansione in Canada e negli Stati Uniti, il team di Riga pregerà e programmerà ulteriori robot.